CityPodcast

Forse un motivo per cui i podcast hanno tanto successo c’è, un motivo che va al di là della facilità di registrare contenuti e metterli online.


Facile sì, quando hai uno studio di registrazione, del silenzio, degli adulti che sanno più o meno cosa dire.

E quando devi registrarlo in un’aula vuota con accanto la palestra? O nella biblioteca tra un’ora e l’altra? Il bello è stato anche questo, costruire uno studio nei luoghi della scuola che i bambini vedono ogni giorno, vedere le loro facce entusiaste e stupite di fronte a strumenti e persone nuove che li trattavano come attori, come protagonisti di uno show!

Come cantanti al primo provino, sono stati davanti al microfono, uno alla volta, fra incoraggiamenti e dispetti sono iniziate le prime registrazioni. C’era chi si era dimenticato le parole, chi aveva tutto scritto, ma sapeva la parte a memoria, chi si impappinava e chi non vedeva l’ora di dire qualche parola nella sua lingua d’origine. Poi, finite le registrazioni singole, c'era da mettersi tutti insieme a fare i rumori, i versi, i sottofondi… e giù di risate, respiri trattenuti e occhi grandi.


Il podcast è uno strumento inclusivo, capace di mettere tutti i bambini di una classe sullo stesso piano, di dare l’opportunità a tutti davanti al microfono di avere il proprio tempo e il proprio spazio. Certo, non senza qualche imbarazzo iniziale, qualche incertezza sulla lingua, qualche parola difficile da provare più volte. Il risultato, dopo che le pazienti mani hanno montato il tutto, è un mix bilanciato di tutte le voci, perfino quella metallica di un sintetizzatore vocale, che raccontano il proprio quartiere.


E questo quartiere, Barriera di Milano, non è dipinto con quei colori scuri e critici che spesso gli attribuiamo noi adulti, è pieno di posti semplici e felici dove i bambini vivono le loro storie. È il quartiere con le vie che hanno i nomi dei compositori che attirano la curiosità dei bambini perché è lì che c’è il gelataio o la pizzeria preferita.

Ci sono posti dove andare a mangiare qualcosa in qualsiasi momento della giornata, dalla merenda alla cena. È pieno di parchi e giardini con giochi nuovi e con piste di pattinaggio, con alberi e panchine, e anche orti e campi da calcio di ogni tipo. I bambini ce li raccontano insieme ai loro ricordi ed i loro sogni e speranze per il futuro, perché anche i posti belli a volte sono migliorabili.


Ascoltando questi 9 episodi quello che rimane è la sensazione di aver scoperto qualcosa di nuovo, di aver ricevuto una visione autentica e semplice, ma al tempo stesso profonda e poetica come quella che possono avere i nostri posti preferiti.

 

 

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