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Io sono partigiana!

25 Aprile 2020 | Palazzo delle Feste - Sala Viglione, Bardonecchia

Piazza Valle Stretta 1

ore 21

Regia: Carlo Roncaglia - Genere: Musica-Teatro

con Enrico Dusio, Carlo Roncaglia, Giovanna Rossi, Paolo Demontis

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Scheda produzione


Chi deve mettere i vetri alla finestra, montare la porta sui cardini, intonacare il soffittoÂ… No, non è fotogenico. Per niente. Poi ci vogliono anniÂ… E tutte le telecamere sono già partite per unÂ’altra guerra.

Obbedire, badare alla casa, mettere al mondo figli, stare in silenzio, portare le corna. Ecco, secondo Mussolini, i principali doveri delle italiane. Dopo lÂ’8 settembre alcune donne coraggiose diedero di questi doveri unÂ’interpretazione piuttosto originale. Obbedirono ai partigiani che chiedevano loro di portare armi e messaggi; badarono alle case in cui si nascondevano i disertori; cucirono scarpe e vestiti per i soldati sbandati; restarono in rigoroso silenzio durante gli interrogatori. Sono Sandra e Camilla Pallavicino, Renata Viganò, Ada Gobetti, tantissime altre. Sono le madri e le sorelle di tutti noi. Non potremmo né studiare né giocare liberi, non saremmo probabilmente neppure mai nati, se queste donne non avessero offerto i loro corpi sofferenti per noi e per la nostra libertà.

Un percorso in bilico tra musica e teatro sulle tracce di quelle donne che hanno lottato contro il nazi-fascismo. Storie, testimonianze, lettere; episodi di una resistenza troppo spesso dimenticata o passata in secondo piano. UnÂ’accorata indagine sullÂ’importante ruolo della donna e insieme una riflessione sul concetto stesso di Resistenza.

La Resistenza delle donne si declina sia senza armi sia con le armi: due modalità che non sono separabili, che sono concepite allÂ’interno di una scelta comune, che rendono ragione - tra lÂ’altro - della vittoria della Resistenza. Due modalità che hanno per unico fine la libertà e la pace.
Come staffette, le donne facevano tutto il lavoro di comunicazione e di informazione: garantivano una rete fittissima di collegamenti senza la quale l'organizzazione non avrebbe potuto funzionare. Portavano e distribuivano oltre ai viveri e agli indumenti per i partigiani, il materiale di propaganda clandestino. Trasportavano armi e munizioni, e nello stesso tempo si prodigavano per risolvere anche le questioni private dei partigiani. Organizzavano il soccorso e il servizio di assistenza ai feriti nelle case più sicure e negli ospedali.
Nelle fabbriche organizzavano sabotaggi e promuovevano scioperi. Facevano manifestazioni contro il caro vita, assalti ai magazzini dei viveri, cercando di svolgere delle azioni che fossero in favore anche delle famiglie più bisognose. Inoltre o per iniziativa dei gruppi di difesa della donna o di singole, le partigiane si occupavano di identificare i cadaveri, li componevano, avvertivano e assistevano i famigliari dei caduti, piangevano con loro i morti.
Tutto ciò vuol dire che le partigiane, mentre rendevano possibile la resistenza, operavano per garantire la continuità non solo materiale ma anche simbolica dell'intera comunità. Il fatto per esempio, importantissimo, che le partigiane facessero in modo che il lutto potesse essere condiviso significava tenere in vita pratiche di relazioni umane civili in piena guerra, e con ciò alimentare il pensiero che non tutto era insensato e che la guerra avrebbe avuto una fine.
Perché una cosa abbia fine bisogna essere capaci di immaginare che abbia una fine.

Parole di Maria Camilla e Maria Alessandra Pallavicino di Ceva, Renata Viganò, Lidia Beccaria Rolfi, Ada Gobetti, Miriam Mafai, Italo Calvino, Beppe Fenoglio, Giorgio Caproni, Primo Levi, Luigi Meneghello e Wislawa Szymborska

Uno spettacolo realizzato in collaborazione con 
Consiglio Regionale del Piemonte - Comitato per l'affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana
e UNCEM Piemonte

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    Enrico Dusio

    Attore diplomato alla scuola del Teatro Stabile Di Torino, diretta da Luca Ronconi, lavora attivamente dal 1994 interpretando ruoli da primo attor giovane in grandi compagnie come la Pagliai-Gassman, Malfatti, Albertazzi. Nel 1999 diventa doppiatore ed entra a far parte del cast della trasmissione tv “La Melevisione”. Nel 2000 diventa socio fondatore della Compagnia di Musica-Teatro Accademia dei Folli. Partecipa a varie produzioni cinematografiche e televisive. Conduce laboratori teatrali nelle scuole elementari e medie.

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    Giovanna Rossi

    Attrice, speaker e formatrice, nel ’93 consegue il diploma di recitazione presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Lavora al Teatro dei Filodrammatici, al Teatro Libero, al Teatro Carcano, al Teatro Stabile di Bolzano, al Teatro della Tosse di Genova. Parallelamente conduce attività  didattica tenendo corsi di recitazione e laboratori di teatro sia per le scuole sia per le aziende. In tv ha lavorato, tra gli altri, per Mediaset nella trasmissione “Candid Camera” e per la Rai nelle serie “La squadra”(Rai3).

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    Paolo Demontis

    Armonicista, innovatore delle possibilità  espressive dello strumento, live performer e insegnante di armonica. L'attività  didattica inizia nel 1999 quando viene invitato dal Centro Jazz Torino a tenere un corso di armonica blues per poi delinearsi in una indipendente attività  di insegnamento. Nel 2013 crea www.easyharp.it, primo sito italiano di innovative video lezioni sull’armonica blues. Appassionato di blues, jazz, folk, rock, e non solo, è un riconosciuto armonicista professionista e spazia tra vari generi musicali, affiancando sul palco numerosi artisti nazionali e internazionali. Dal 2014 è artista endorser delle armoniche Seydel. Ha pubblicato due dischi come solista in chiave Post Modern One Man Band: “Loopin' The Blues” nel 2015 e “Busy Crossroads” nel 2017, esplorando le possibilità  espressive dello strumento con l'utilizzo di loop machine ed effetti.