WILD YEARS - TOM WAITS
19 Agosto 2020 | , Meina
Piazzetta nuova
O Piazza del Centro Culturale Canton Balin.
ore 21.30
Regia: Carlo Roncaglia - Genere: Musica-Teatro
con Carlo Roncaglia
e con Enrico De Lotto - contrabbasso, Paolo Demontis - armonica, Max Altieri - chitarra, Matteo Pagliardi - batteria
testo Emiliano Poddi, Carlo Roncaglia
luci e fonica Loris Spanu, Fabio Bonfanti
Biglietti
cassa 15€ (pagamento solo in contanti)
online 14€ (compresi diritti di prevendita e commissione)
ACQUISTA I BIGLIETTI ONLINE SU TICKET.IT E RISPARMIA!*
*In seguito alle disposizioni di legge per il contenimento del contagio da Covid-19, per tutti gli spettacoli di Lakescapes è fortemente consigliato l'acquisto online dei biglietti; se non si ha la possibilità di acquistare online, è fatto obbligo di prenotazione via mail o telefonica.
Per prenotare contattaci ai seguenti recapiti
email prenotazioni@accademiadeifolli.com
tel/whatsapp +39 345 6778879
NB: è obbligatorio l'uso di dispositivi di protezione individuale. Possono essere utilizzate anche mascherine di comunità, monouso o lavabili, anche autoprodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e garantire comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso. L’utilizzo delle protezioni si aggiunge alle altre misure di protezione finalizzate alla riduzione del contagio, come il distanziamento fisico e l’igiene costante e accurata delle mani, che restano invariate e prioritarie.
Leggi l'ordinanza della Regione Piemonte
Scheda spettacolo
Chi è Tom Waits?
Un musicista? Un cantante? Un poeta? Un attore? Uno scrittore? Un clochard con la gola distrutta da troppe sigarette? Un romantico alcolizzato con la voce di un predatore sociopatico, uno che dalla pizzeria Napoleone di National City, California, sognava Dylan e Kerouac, abbracciava l’antiamericanismo di Bukowski e che in poco tempo avrebbe fatto incontrare idealmente Kurt Weill e Captain Beefheart, Federico Fellini e Francis Ford Coppola.
Forse Waits è tutte queste cose insieme e nessuna di esse. Il critico musicale Daniel Durchholz descrisse la voce di Waits come se fosse stata immersa in un tino di whisky, poi appesa in un affumicatoio per qualche mese e infine portata fuori e investita con una macchina. Roberto Benigni, suo amico da un trentennio, racconta: «Ci conoscemmo sul set di Daunbailò di Jim Jarmusch nell’86. Era così timido che ci parlammo solo dopo venti giorni».
Wild Years non è una biografia in musica su Tom Waits: l’artista americano è sempre stato molto abile a nascondersi dietro i cancelli della sua vita privata e tutti i biografi che hanno cercato di avvicinarsi a lui non si sono mai scrollati di dosso quella antipatica sensazione di essere stati sgraditi ospiti. Dunque saranno i protagonisti dei sui brani a raccontarci questo straordinario personaggio che da più di quarant'anni influenza centinaia di artisti.
Un lupo mannaro innamorato che ulula nella notte di un quartiere malfamato, un clown vestito di stracci che parla all'ultima goccia di whisky rimasta nella bottiglia. Un giocoliere di parole fermo ad un incrocio, un terremoto che scuote le fondamenta dell'anima con la leggerezza di una piuma.
Dallo spettacolo è tratto il disco Wild Years