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Dall'altra parte

25 Settembre 2021 | Teatro Studio Bunker, Torino

Via Niccolò Paganini 0/200
ore 21
Regia: Carlo Roncaglia - Genere: Prosa

con Enrico Dusio, Giovanna Rossi, Gianluca Gambino

di Ariel Dorfman

traduzione Alessandra Serra
luci e fonica Andrea Cauduro
costumi ed elementi scenici: Paola Caterina D'Arienzo

Biglietti
In prevendita
intero €12 + diritti | ridotto sotto i 10 anni €4 + diritti
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In cassa
intero €15 | ridotto sotto i 10 anni € 6

Prenotazione obbligatoria  

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NB: A seguito del decreto legge del 23 luglio 2021, per accedere agli spettacoli, è necessario presentare il Green Pass (rilasciato con almeno una dose di vaccino) o un tampone negativo nelle ultime 48 ore o un certificato di fine malattia negli ultimi 6 mesi e un documento d’identità. Le disposizioni non si applicano a minori di 12 anni e a chi è esente sulla base di idonea certificazione medica.

è obbligatorio l'uso di dispositivi di protezione individuale. Possono essere utilizzate anche mascherine di comunità, monouso o lavabili, anche autoprodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e garantire comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso. L’utilizzo delle protezioni si aggiunge alle altre misure di protezione finalizzate alla riduzione del contagio, come il distanziamento fisico e l’igiene costante e accurata delle mani, che restano invariate e prioritarie.

 

SCHEDA SPETTACOLO


Un marito e una moglie separati in casa dalla guerra. Protagonisti dell'ultima pièce di Dorfman sono Atom e Levana: trent'anni di matrimonio, vivono in una piccola casa di campagna sotto le bombe di una guerra tra due paesi confinanti. Finalmente la guerra finisce, ma il nuovo confine passa in mezzo alla loro casa e per andare dalla cucina al bagno bisogna mostrare il passaporto alla guardia kafkiana che controlla, giorno e notte, la vita della coppia. Perfino il letto è diviso in due e per trovare un momento di intimità i due protagonisti vi si devono nascondere sotto, nei pochi momenti in cui la guardia è distratta. E poi questa guardia ha un'aria familiare che assomiglia a un senso di colpa: non sarà il figlio che anni prima i due genitori avevano messo alla porta?

Con questo lavoro, Dorfman organizza una rappresentazione a metà fra il realismo di una situazione «balcanica» (o israeliano-palestinese o, pensando al passato, berlinese) e la sua trasfigurazione allegorico-metafisica. C'è un'immensa solitudine e ben più di un solo muro in questa pièce...e ci sono molti interrogativi volutamente lasciati in sospeso; ci sono speranze, rimpianti, paure, sogni e incubi. Lo spazio, una sorta di no men's land, è forse più un luogo metafisico, una condizione dell'anima, piuttosto che una simbolica striscia di confine tra due paesi in guerra. I personaggi sono, in qualche modo, costretti ad una vita "in scatola" senza avere apparentemente alcuna possibilità di scelta; anche se ognuno reagisce in modo differente, tutti e tre sono in perenne ricerca di una via di fuga e di salvezza, ma un muro, qualsiasi muro richiede molta forza per essere abbattuto.

studio sull'omonima pièce di Ariel Dorfman 
traduzione di Alessandra Serra

 

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    Enrico Dusio

    Attore diplomato alla scuola del Teatro Stabile Di Torino, diretta da Luca Ronconi, lavora attivamente dal 1994 interpretando ruoli da primo attor giovane in grandi compagnie come la Pagliai-Gassman, Malfatti, Albertazzi. Nel 1999 diventa doppiatore ed entra a far parte del cast della trasmissione tv “La Melevisione”. Nel 2000 diventa socio fondatore della Compagnia di Musica-Teatro Accademia dei Folli. Partecipa a varie produzioni cinematografiche e televisive. Conduce laboratori teatrali nelle scuole elementari e medie.

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    Gianluca Gambino

    Si diploma presso la scuola del Teatro Stabile di Torino, lavora con Mauro Avogadro, con il gruppo di ricerca Archivo Zeta, con sede a Firenze, fondato da Gianluca Guidotti, lavora in Francia con Dominique Pitoiset per il Teatro di Bordeaux, partecipa al Progetto Shakespeare, lavorando con Jean-Cristophe Sais e con Mamadou Dioume, attore di Peter Brook, all’interno delle manifestazioni per le Olimpiadi Invernali 2006, lavora con Luca Ronconi, appare in spot pubblicitari, fictions e films.

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    Giovanna Rossi

    Attrice, speaker e formatrice, nel ’93 consegue il diploma di recitazione presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Lavora al Teatro dei Filodrammatici, al Teatro Libero, al Teatro Carcano, al Teatro Stabile di Bolzano, al Teatro della Tosse di Genova. Parallelamente conduce attività  didattica tenendo corsi di recitazione e laboratori di teatro sia per le scuole sia per le aziende. In tv ha lavorato, tra gli altri, per Mediaset nella trasmissione “Candid Camera” e per la Rai nelle serie “La squadra”(Rai3).