PALHASIR

CÂ’era un paese, ai piedi delle montagne, dove il giorno dellÂ’Epifania i ragazzini si mettevano a cercare nella neve. Guardavano bene se i re Magi avessero perduto qualcosa, perché i vecchi raccontavano che durante la notte erano passati proprio da lì, e a volte perdevano oggetti di valore. Uno scrigno scivolato giù dalla gobba di un cammello, o magari un bracciale dÂ’oro. E i ragazzini ci credevano, perché lo sapevano che da quel loro paese ci passavano tutti. Ci passavano i Frati Antoniani che portavano un mantello nero e sul petto una grossa T; ci passavano i vassalli dellÂ’impero e i pellegrini in cammino verso Santiago; ci passavano le truppe del re di Francia che andavano a combattere contro i Savoia, e anche le truppe dei Savoia in guerra contro il re di Francia; ci passavano epidemie, incendi, alluvioni; e mercanti della seta, conciatori di pelli, tessitori, fabbri. E dunque era possibile che da quel paese, una volta allÂ’anno, ci passassero pure i re Magi, nel loro lungo viaggio verso la grotta di Betlemme.
Tra questi ragazzini che cercano nella neve cÂ’è anche Palhasir. Si chiama Joseph, in realtà, ma Perron, il vecchio del paese, lo ha ribattezzato così perché è un tipo sveglio, uno che ascolta e impara, assorbe tutto come le stuoie di paglia appese ai muri per catturare lÂ’umidità: i palhasir, appunto.
Un giorno Palhasir, fra “i tesori dei re Magi”, trova una fiaschetta di metallo dovÂ’è inciso un volto che gli somiglia, e subito si convince che quello è il volto di suo padre. Quel padre che non ha mai conosciuto, perché è andato via dal paese prima ancora che lui nascesse.
Inizia così il lungo viaggio di Palhasir alla ricerca del padre, oltre le montagne, sui sentieri di pellegrini, contrabbandieri, soldati e mercanti della seta. Un viaggio in cui Palhasir, cercando le proprie radici, finirà invece per trovare il proprio destino.
E il destino, nel suo caso, prende la forma di un bel paio di sci di legno, con le punte rialzate, strani aggeggi che cambieranno per sempre la sua storia e quella dellÂ’intero paeseÂ…

Condividi