La stagione 2024 del Teatro Studio Bunker

C’è sicuramente tanta musica nella nuova stagione teatrale dei Folli inaugurata l’11 gennaio con Songs Of Freedom, uno spettacolo composto e informale, che con brani e testi di epoche e mondi diversi racconta la sua idea di libertà. Un viaggio accompagnato da voce, armonica, chitarra e basso, non serve quasi tenere gli occhi aperti, ma solo orecchie pronte ad accogliere parole e note.

Questo è l’inizio, il benvenuto inaugurale per quest’anno teatrale ricco di spettacoli che saltellano fra la storia del Novecento, romanzi ottocenteschi e poemi epici, e poi ancora musica che si intreccia con i suoi autori, nelle loro vite e composizioni.

Tra febbraio e marzo due spettacoli che inquadrano da vicino la Germania nazista, nelle sue assurde convinzioni e contraddizioni. Con Destinatario sconosciuto sono protagoniste le lettere fra un tedesco ed un ebreo, due amici sparati inizialmente solo dall’oceano, ma presto anche dall’ideologia nazista da cui il primo si lascia sedurre.

Ideologia di cui sono impregnate le Olimpiadi di Berlino del ‘36, in cui JC corre come il vento, corre e vince, corre via dal suo passato di schiavo, della discriminazione, e riesce a mettere in discussione, anche solo per un attimo, la supremazia della razza e le nostre certezze sull’amore, sulla vita e sulla guerra.

 

La musica ritorna in primavera, ed è quella di De Andrè, anche se fa da sottofondo alla cupa notte d’agosto del ‘79 in cui lui e la compagna furono rapiti. Hotel Supramonte è uno spettacolo intenso in cui parole e note tornano a fondersi per raccontare al meglio questo caso a cavallo fra cronaca e poesia.

 

Nuovo e inaspettato è il punto di vista su un classico della letteratura, anche se di Frankenstein pensavamo che bastasse conoscere il soggetto scopriremo il mondo che si nasconde dietro l'autrice. Uno spettacolo che ha come base una villa sul lago di Ginevra dove Mary Shelly darà vita al suo capolavoro.

 

Dopo la pausa estiva, altri tre importanti spettacoli per ridere, riflettere ed emozionarsi.

Cosa hanno in comune un minatore ornitologo, un partigiano badogliano, un giocatore d’azzardo, un architetto fissato con le altezze ed un prete oratore? Oltre ad essere piemontesi hanno in comune di essere morti, e dalle tomba  ci raccontano la loro vita, vita piena, fatta di risate, sorrisi e pianti, errori, amori ed eccessi. Una Spoon river dall’accento sabaudo, accompagnata nuovamente dalle canzoni di Fabrizio De Andrè, per ricordare queste anime che dopo aver vissuto ora Dormono sulla Collina.

 

Se si è in cerca di adattamenti e nuovi punti di vista il Teatro Bunker propone una specialissima versione del famoso poema omerico scritta da Tiziano Scarpa. Odissea On Air ribalterà tutti i nostri ricordi scolastici: conosceremo un nuovo Ulisse che è riuscito a tornare a casa, ma insoddisfatto della stabilità (e di Penelope) riparte subito, ritrova vecchie conoscenze che hanno fatto carriera, fino ad arrivare al vero scopo di questo nuovo viaggio che è un po’ la ricerca della felicità travestita di comicità e saggezza.

 

La stagione si conclude con l’omaggio a Paolo Conte, Con quella faccia un po’ così, uno spettacolo omaggio e ritratto al cantautore che con il suo jazz un “po’ così” surreale e snob ha saputo scavallare le colline astigiane per arrivare fino in America.