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Wild Years. Tom Waits

16 Ottobre 2021 | Parco Sibilia - Sala Calletti, Castelletto Ticino

via Caduti Libert�
ore 21
Regia: Carlo Roncaglia - Genere: Musica-Teatro

con Carlo Roncaglia,  Enrico De Lotto, Paolo Demontis, Max Altieri, Matteo Pagliardi
testo Emiliano Poddi, Carlo Roncaglia
luci e fonica Andrea Cauduro

 

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NB: è obbligatorio l'uso di dispositivi di protezione individuale. Possono essere utilizzate anche mascherine di comunità, monouso o lavabili, anche autoprodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e garantire comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso. L’utilizzo delle protezioni si aggiunge alle altre misure di protezione finalizzate alla riduzione del contagio, come il distanziamento fisico e l’igiene costante e accurata delle mani, che restano invariate e prioritarie.


SCHEDA SPETTACOLO


Chi è Tom Waits?

Un musicista? Un cantante? Un poeta? Un attore? Uno scrittore? Un clochard con la gola distrutta da troppe sigarette? Un romantico alcolizzato con la voce di un predatore sociopatico, uno che dalla pizzeria Napoleone di National City, California, sognava Dylan e Kerouac, abbracciava l’antiamericanismo di Bukowski e che in poco tempo avrebbe fatto incontrare idealmente Kurt Weill e Captain Beefheart, Federico Fellini e Francis Ford Coppola.

Forse Waits è tutte queste cose insieme e nessuna di esse. Il critico musicale Daniel Durchholz descrisse la voce di Waits come se fosse stata immersa in un tino di whisky, poi appesa in un affumicatoio per qualche mese e infine portata fuori e investita con una macchina. Roberto Benigni, suo amico da un trentennio, racconta: «Ci conoscemmo sul set di Daunbailò di Jim Jarmusch nell’86. Era così timido che ci parlammo solo dopo venti giorni».

Wild Years non è una biografia in musica su Tom Waits: l’artista americano è sempre stato molto abile a nascondersi dietro i cancelli della sua vita privata e tutti i biografi che hanno cercato di avvicinarsi a lui non si sono mai scrollati di dosso quella antipatica sensazione di essere stati  sgraditi ospiti. Dunque saranno i protagonisti dei sui brani a raccontarci questo straordinario personaggio che da più di quarant'anni influenza centinaia di artisti.

Un lupo mannaro innamorato che ulula nella notte di un quartiere malfamato, un clown vestito di stracci che parla all'ultima goccia di whisky rimasta nella bottiglia. Un giocoliere di parole fermo ad un incrocio, un  terremoto che scuote le fondamenta dell'anima con la leggerezza di una piuma. 

 

Dallo spettacolo è tratto il disco Wild Years

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    Carlo Roncaglia

    Regista attore e musicista diplomato nel 1997 presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Luca Ronconi, partecipa ad un workshop teatrale internazionale con tournée in Romania, Danimarca, Svezia e Norvegia. Recita tra gli altri con Giancarlo Cobelli, Gabriele Lavia, Mauro Avogadro, Eugenio Allegri. Nel 2000 fonda la Compagnia di Musica-Teatro Accademia dei Folli della quale è direttore artistico e per la quale cura le regie degli spettacoli teatrali. È anche doppiatore e attore televisivo e cinematografico.

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    Enrico De Lotto

    Bassista, contrabbassista, compositore ed arrangiatore. Ha studiato jazz per diversi anni con Dino Contenti, Saverio Miele, Diego Borotti, Roberto Regis e altri. Ha suonato in formazioni di vari generi e di varia composizione, fino a focalizzarsi sulla musica d’autore con ispirazione jazz-blues. Parallelamente, da 10 anni lavora anche nel campo del cinema, in cui ha collaborato con registi come Roberto Faenza, Giuseppe Ferrara e Carlo Lizzani. Collabora con la Film Commission Torino Piemonte.

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    Matteo Pagliardi

    Batterista e percussionista da oltre 25 anni, si è diplomato a pieni voti ai Corsi di Formazione Musicale del Comune di Torino, nel 2004, e ha poi proseguito gli studi di batteria privatamente con Bruno Astesana e Marco Volpe. Ha preso parte ai seminari e alle clinics di Siena Jazz, Umbria Jazz, e Ronciglione Jazz Festival. Nel 2014 si è trasferito a Trinidad e Tobago per oltre un anno, per dedicarsi allo studio dei ritmi caraibici Reggae, Calypso, Soca, Chutney Soca e Rapso. Qui ha suonato con alcune celebri “steel orchestras” locali, e con il gruppo pop-rock 3/4 Band. In Italia ha suonato, tra gli altri, con The Hot Dogs, Achtung! Banditen, The Fonz, The Flashback Five, Loska Famiglia, Bone Machine, The Sunny Boys, The Super Bee, Black and Blue, Nunziatellas.

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    Max Altieri

    Chitarrista blues e songwriter, ha assimilato l'arte della chitarra blues direttamente on the road dal 1987 suonando in svariate band e numerosi festival: Thank You Mr. Hammond - opening act for Jack Mc Duff (1995); Maccallè Blues Festival (1996 -2007 - 2009); Blu Notti Blues Moncalvo (1998 – 2006); Anima Blues - Torino folk club - year of the Blues (2003); Vallemaggia Magic Blues (2009) ; Rootsway - Roots’ n Blues & Food Festival (2009); Alassio Jazz Festival (2009); Gilgamesh Blues Festival - Torino (dal 2005 al 2018); Summer Jamboree - Senigallia (2015); Moondogs International Rock'n'roll Festival – Ravenna (2015). Dal 2005 è ideatore e conduttore di “The Blues Jam”, uno degli appuntamenti storici della città  di Torino, al Magazzino di Gilgamesh. Affianca la sua attività  live con il Max Altieri Lil' Combo.

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    Paolo Demontis

    Armonicista, innovatore delle possibilità  espressive dello strumento, live performer e insegnante di armonica. L'attività  didattica inizia nel 1999 quando viene invitato dal Centro Jazz Torino a tenere un corso di armonica blues per poi delinearsi in una indipendente attività  di insegnamento. Nel 2013 crea www.easyharp.it, primo sito italiano di innovative video lezioni sull’armonica blues. Appassionato di blues, jazz, folk, rock, e non solo, è un riconosciuto armonicista professionista e spazia tra vari generi musicali, affiancando sul palco numerosi artisti nazionali e internazionali. Dal 2014 è artista endorser delle armoniche Seydel. Ha pubblicato due dischi come solista in chiave Post Modern One Man Band: “Loopin' The Blues” nel 2015 e “Busy Crossroads” nel 2017, esplorando le possibilità  espressive dello strumento con l'utilizzo di loop machine ed effetti.